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Come si denuncia un medico? I medici contro la “guida pratica” di Money.it

Cara/o Collega,

nei giorni scorsi un noto giornale telematico ha pubblicato un articolo nel quale vengono spiegati nel dettaglio modalità e tempi per ottenere un risarcimento in caso di malasanità.

A tutela degli esercenti la professione medica e odontoiatrica, anche su mia immediata sollecitazione, il Presidente FNOMCeO (Federazione Nazionale Ordini dei Medici e Odontoiatri) Dott. Filippo Anelli, sempre attento e tempestivo per le problematiche degli iscritti agli Ordini, ha immediatamente inviato un comunicato stampa che, per opportuna conoscenza vi giro.

Codiali saluti

Giovanni D’Ippolito
Presidente

Come si denuncia un medico?
I medici contro la ‘guida pratica’ di Money.it

“A quando un manuale pratico per denunciare gli Avvocati, gli Ingegneri e magari anche i Giornalisti?”.

Se lo chiede il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, alla fine di una lettera di diffida che partirà nei prossimi giorni diretta alla redazione di Money.it, periodico on line che a inizio settimana ha pubblicato un articolo, firmato da dottoressa in Giurisprudenza, dal titolo: “Come si denuncia un medico? Guida pratica per denunciare ed ottenere il risarcimento danni”.

Pronta la reazione della Fnomceo che ha subito attivato l’Ufficio Legale per chiedere “l’immediata soppressione” dell’iniziativa, riservandosi, in caso contrario, “di porre in essere anche le adeguate azioni di tutela legale della professione medica”.

“Siamo profondamente amareggiati – afferma ora Anelli – dai toni e dai contenuti di questo vademecum. E non perché il medico, come del resto tutti i cittadini, non sia passibile di denuncia, nel momento in cui sia dimostrabile un errore a lui imputabile. Siamo amareggiati perché, in maniera tendenziosa, si fa passare il messaggio che ottenere un risarcimento per presunta malasanità sia facile e quasi scontato. Non è così: i cittadini devono sapere, per completezza di informazione, che nel 90% dei casi la responsabilità del medico o dell’ospedale non viene dimostrata, e il denunciante può essere esposto a una controquerela per diffamazione o per calunnia. Addirittura una recente sentenza del Tribunale Civile di Catania, dichiarato inesistente il danno, ha condannato il paziente a pagare le spese legali degli avvocati difensori del medico, della struttura e delle compagnie assicurative, oltre che per responsabilità aggravata, per un totale di circa novantamila euro”.

“Siamo amareggiati perché la diffusione di un simile e superficiale messaggio danneggia tutti: danneggia chi denuncia, attratto dal miraggio di facili guadagni e costretto a pagare spese legali per cause senza ‘fumus’; danneggia il Servizio Sanitario nazionale, che deve anticipare le spese legali per difendersi e che viene vieppiù vessato dall’iperprescrizione di visite ed esami dovuta alla cosiddetta ‘medicina difensiva’; danneggia i cittadini, che si vedono sottratte risorse che a loro appartengono, e che dovrebbero essere destinate alle cure – continua Anelli  -. Soprattutto, procura un vulnus difficilmente rimarginabile alla Relazione di cura, a quell’affidarsi reciproco di medico e paziente che è alla base di ogni terapia e di ogni guarigione”.

“Siamo solidali con tutti i presidenti d’Ordine, con tutti i medici che in queste ore si sono sentiti offesi, e con tutti i pazienti che, vittime di informazioni incomplete e tendenziose, si siano sentiti assaliti dal dubbio e dall’incertezza nei confronti dei medici e del Servizio Sanitario Nazionale, dipinto come inaffidabile – aggiunge -. Vorrei concludere condividendo il monito del Presidente dell’Omceo di Palermo, Toti Amato: “La responsabilità etica e morale di un simile vademecum riguarda tutti, perché un’informazione incompleta produce danni enormi”. Ebbene, noi, come Ente sussidiario dello Stato, come garanti dei diritti dei cittadini, vogliamo smarcarci da questa responsabilità, denunciando e richiamando a un’informazione corretta, completa e trasparente”.

Ufficio Stampa Fnomceo: 0636203238 – 347 2359608 – 3371068340 –   informazione@fnomceo.it

11/07/2019

La Sicilia accoglie Piazza della Salute

Anche gli abitanti di Caltanissetta non si sono lasciati sfuggire l’occasione per farsi visitare e ricevere una diagnosi, un parere o un semplice consiglio dai medici volontari ‘reclutati’ dall’Ordine.

Nella prima tappa siciliana del progetto Piazza della Salute, sbarcata sabato e domenica scorsi nel capoluogo nisseno, grandi e piccini si sono messi in coda sotto al sole per incontrare gratuitamente pediatri, dermatologi, oncologi, diabetologi, cardiologi e assistere a una lezione sulle manovre salvavita tenuta dal personale del 118.

L’atrio di Palazzo del Carmine, sede del municipio, si è così trasformato in un villaggio della prevenzione e del benessere grazie agli stand informativi allestiti da Fimp, Fimmg e associazioni di volontariato, mentre i locali della pro loco sono stati trasformati in ambulatori temporanei dove effettuare le visite.

La manifestazione è stata inaugurata dal presidente dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri, Giovanni D’Ippolito, insieme al presidente dell’Enpam, Alberto Oliveti, alla presenza del sindaco, Roberto Gambino, del prefetto, Cosima Di Stani, del presidente della Corte di Appello, Maria Grazia Vagliasindi, e dei rappresentanti delle cariche militari cittadine.

“Rafforzando l’alleanza con i cittadini – ha detto D’Ippolito – prendiamo il viatico per una strada ottima per migliorare la nostra sanità”.

Il presidente Oliveti ha sottolineato l’intenzione di ribadire il ruolo fondamentale per la salute del medico e la volontà di rilanciare un nuovo rapporto di cura che veda alleati medico e paziente.

“Il connubio tra téchne, intesa come coscienza tecnica, logos come capacità di ragionare sui dati, e filia quale capacità di compatire, entrare in empatia con il paziente – ha detto – sono il cocktail che deve caratterizzare la buona qualità del medico. Ci stiamo impegnando per diffondere questo progetto in dieci, cento, mille piazze italiane”.

Redazione

Foto di Walter Lo Cascio

Specialisti ambulatoriali, passa la pensione part-time

Gli specialisti convenzionati potranno diminuire le proprie di ore di lavoro (che verranno ridistribuite ai giovani) per ricevere in cambio una parte della pensione anticipata Enpam.
La novità è contenuta nell’accordo collettivo nazionale siglato martedì 25 giugno tra le organizzazioni sindacali e la Sisac, l’agenzia che si occupa delle trattative per conto delle Regioni.
La nuova Acn recepisce dunque la misura dell’Anticipazione della prestazione professionale (App) proposta dall’Enpam per favorire il ricambio generazionale.
In sostanza un medico che avrà i requisiti per andare in pensione anticipata – cioè almeno 62 anni d’età, 35 anni di contributi con 30 anni di anzianità di laurea – potrà chiedere di dimezzare il carico di lavoro.
A quel punto le buste paga diventeranno due: una dell’Asl, con metà compenso, e una dell’Enpam con metà pensione anticipata.
In base al nuovo articolo 54 dell’Acn, le risorse che le Asl risparmieranno per effetto dei pensionamenti part-time, dovranno essere usate tutte per bandire incarichi a tempo indeterminato, di ameno 20 ore settimanali, per specialisti ambulatoriali fino a 43 anni di età.

La convenzione appena siglata non è tuttavia ancora in vigore. “Le procedure di ratifica – come ha spiegato la Sisac in una nota – proseguiranno ora con la valutazione dell’Acn da parte del Comitato di settore del comparto Regioni-Sanità, del Governo e della Corte dei Conti cui seguirà l’atto di Intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni che ne consentirà l’effettiva entrata in vigore”.

Allo stesso tempo l’Enpam dovrà ricevere un’approvazione da parte dei ministeri vigilanti prima di poter partire con l’App.

Leggi anche:
Articolo 54 della nuova Acn
Il comunicato della Sisac

Convegno “Ambiente e tumori nella terra dei fuochi e nel centro Sicilia: verso la epidemiologia di precisione” con il professore Antonio Giordano

Si terrà il prossimo 27 giugno alle ore 18:00 nella sala degli Oratori di Palazzo Moncada il seminario “Ambiente e tumori nella terra dei fuochi e nel centro Sicilia: verso la epidemiologia di precisione”.

Relatori i professori Antonio Giordano dell’istituo Sbarro di Phliladephia e Pierluigi Scalia della Isoprog onlus.

per maggiori informazioni

COMUNICATO STAMPA

Ultimo aggiornamento

11 Febbraio 2019, 15:51